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Il caro buon vecchio pop resiste. Con buona pace di rapper e trapper

Il caro buon vecchio pop resiste. Con buona pace di rapper e trapper

Tiziano Ferro pubblica un nuovo album di inediti e vola al primo posto della classifica, conquistando in una settimana il Disco d'oro e moltiplicando le date del suo prossimo tour negli stadi. Cesare Cremonini con "Al telefono" va al primo posto dei pezzi più trasmessi dalle radio, spedendo in vetta alla classifica degli album la raccolta con il meglio dei suoi vent'anni di carriera solista. Max Pezzali annuncia un concerto allo Stadio San Siro di Milano e in pochi giorni l'organizzatore dichiara 30mila biglietti venduti. Chi si è stracciato le vesti lo ha fatto forse troppo presto: in barba agli apocalittici, il caro buon vecchio pop italiano è sano e salvo. E non se la passa nemmeno così male.
Per un Marracash che con le canzoni del suo "Persona" occupa quasi interamente la top ten italiana dei singoli e annuncia ben quattro date al Mediolanum Forum di Assago c'è un Tiziano Ferro che triplica a San Siro e raddoppia all'Olimpico di Roma, portando a quota quindici il numero dei concerti in programma la prossima estate negli stadi, dove rapper e trapper - nonostante i numeri dei loro live - faticano ancora ad arrivare (a San Siro si erano esibiti lo scorso anno J-Ax e Fedez, per l'ultima data del loro tour congiunto, mentre a giugno sarà Salmo a mettere le mani sul titolo di primo rapper ad esibirsi nella Scala del Calcio con un concerto tutto suo). Per un Tha Supreme che grazie allo streaming entra direttamente al primo posto della classifica dei dischi più venduti con il suo album d'esordio "23 6451" (diventato quello più ascoltato di sempre in una settimana su Spotify, in Italia, con 59 milioni di stream complessivi) ci sono Mina e Fossati che potendo contare solamente sulle vendite fisiche con il loro disco congiunto si spingono fino al secondo posto - per niente scontato, di questi tempi. E per un Night Skinny che in una settimana - complice i featuring con Capo Plaza, Rkomi, Gué Pequeno, Fabri Fibra, Luchè, Ernia, Tedua, Side Baby, Noyz Narcos, Ketama, Franco126 e lo stesso Marracash - piazza undici pezzi nella top 20 dei singoli c'è un Cesare Cremonini che - senza cercare facili scorciatoie e facendo sì "pop", ma a modo suo - con una canzone complessa e sicuramente non di facile ascolto come quella che ha anticipato la raccolta del ventennale, tra riferimenti all'elettronica neoclassica di Nils Frahm e citazioni neppure così implicite del Battisti più ostico, quello di "Anima latina", si impone nelle radio e accetta con fierezza di non poter pretendere granché dallo streaming, che premia altre proposte.
I protagonisti della nuovissima scena, rappresentata dalle star dell'ItPop, del rap e della trap, hanno davvero reso obsoleto e poco influente il caro buon vecchio pop? In realtà la situazione è molto più intricata di quanto appaia. E come testimoniano i dati, c'è spazio per tutti. Questo report di IFPI, l'organizzazione che rappresenta l'industria discografica in tutto il mondo, ad esempio, rivela che il genere più ascoltato in Italia continua ad essere proprio il pop "classico": non quello rappresentato dai protagonisti della nuova scena, ma da artisti già consolidati, che hanno una storia o che hanno seguito un altro percorso. Anche tra i giovanissimi (la fascia 16-24, per intenderci). E con numeri di gran lunga superiori a quelli dell'hip hop e della trap, che vanno fortissimo - non è una novità - in streaming: è "È sempre bello" di Coez a guidare la classifica delle canzoni più streammate su Spotify in questo 2019 ormai agli sgoccioli (con circa 70 milioni di riproduzioni), seguita da "Calipso" del dream team composto da Charlie Charles, Dardust, Mahmood, Sfera Ebbasta e Fabri Fibra (con poco più di 69 milioni) e da "Una volta ancora" di Fred De Palma e Ana Mena (con 68 milioni). Però nella top 10 ci sono anche i Boombdabash e Benji & Fede, non proprio associabili a Coez & Co., che con le loro hit "Per un milione" e "Dove e quando" hanno totalizzato circa 60 milioni di stream. L'artista più ascoltato? È Ultimo, il più nazionalpopolare tra i cantautori di nuova generazione. Con buona pace di Salmo, Sfera Ebbasta, Gemitaiz e Tha Supreme, che lo inseguono.
Se sarà confermato il trend del primo semestre, il cantautore romano de "I tuoi particolari" potrebbe svettare anche nella classifica dei dischi più venduti in Italia nel 2019, che sarà pubblicata da FIMI all'inizio del 2020 (qui i dati relativi al primo semestre), convivendo nella top ten italiana tanto con Salmo, Rkomi e Sfera Ebbasta quanto con Marco Mengoni (da più di 50 settimane in classifica con il suo "Atlantico"). In attesa del tour di tredici date negli stadi che lo aspetta nel 2020, con tappa speciale al Circo Massimo di Roma, già sold out insieme a Firenze, Napoli e Milano: numeri che gli permettono di giocare ad armi pari, nei live, con Ferro e Cremonini. A dimostrazione che il pop, appunto, non se la passa male.

FONTE: www.rockol.it

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