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Vasco Rossi, “Bollicine” usciva 37 anni fa: la storia dell’album

Vasco Rossi, “Bollicine” usciva 37 anni fa: la storia dell’album

Con oltre un milione di copie, “Bollicine” conquista il primo posto nelle classifiche di vendita dell’intero anno solare 1983 e rappresenta, sotto ogni punto di vista, la consacrazione definitiva di Vasco. Nei crediti dell’album Vasco ringrazia ampiamente sia Mario Rapallo sia Gaetano Curreri, tuttavia appare ormai orientato a consolidare estetica, sound e contenuti di un linguaggio giunto a maturazione affidandosi sostanzialmente a Guido Elmi, alla fonica attenta e lucida di Maurizio Biancani, al nucleo della Steve Rogers Band, a chi lo supporta dal vivo come Dino Vitola e Maurizio Lolli (il “road manager” dei crediti dell’LP) e soprattutto a se stesso. Il disco è perfetto sia nel sintetizzare ciò che l’autore è stato finora sia nel far capire il Vasco del boom che sarà da adesso in poi. Tra il Festival di Sanremo e un videoclip per la TV (trasmesso a “Mister Fantasy”) l’artista è onnipresente sul piccolo schermo, e per la prima volta un suo 45 giri entra nella Top 10 dell’hit parade, dove arriva sino al sesto posto, e vi resta quattro mesi. Anche il modo di porsi del Blasco trova compiuta definizione sulla copertina di “Bollicine”, ancora provocatoria ma allineata alle raffinatezze della cover art di gente come Lou Reed o gli Stones: flash di colore warholiani, ambienti dissonanti fra incubo e sordido realismo, un Vasco iconico e fisico insieme, fra occhiali da sole da divo del rock, surf, disegni, autografi da “star al Roxy Bar” (quello reale di Bologna), sudata immagine sorridente da sex symbol del palcoscenico.

 

FONTE: www.rockol.it

 

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